Una cosa che spesso crea confusione è la differenza tra conservazione autologa e donazione.
Capita infatti, di tanto in tanto, che chiamino al nostro numero verde, 800 128 393, delle mamme che hanno visto la nostra locandina in una clinica oppure hanno trovato la nostra brochure dal loro ginecologo e pensano che possano rivolgersi a noi per la donazione del cordone ombelicale. Qualcuna di voi potrebbe obiettare che la nostra comunicazione non è chiara:); talvolta invece pare che queste mamme non sappiano che le cellule staminali ematopoietiche del sangue cordonale possono essere conservate ad uso autologo, cioè per uso limitato al donatore stesso o al massimo ad un suo vicino parente.
Questo perché magari non conoscono nessuno che l’abbia già fatto o nessuno gliene ha mai parlato.
In questi casi è nostra premura esser certe che la futura mamma abbia l’informazione corretta riguardo all’argomento e così spieghiamo subito che:
la conservazione autologa e la donazione sono due scelte diverse tra di loro. Sì, avete letto bene: scelte. E come tali, andrebbero sempre rispettate.
Nel primo caso, i genitori scelgono di pagare per conservare il campione di sangue cordonale in un laboratorio estero, come previsto dalla legge italiana, e nel nostro caso in Belgio, e che questo sia limitato all’uso esclusivo della loro famiglia (donatore, fratellini ed eventualmente, compatibilità permettendo, genitori); nel secondo caso, i genitori scelgono di donare il sangue cordonale ad una banca pubblica e metterlo a disposizione della comunità. Il costo sarebbe pari a zero e quelle staminali andrebbero in un Database a disposizione della collettività.
Quello che a noi piace ripetere è che la scelta è dei genitori, ma che se fino ad allora erano all’oscuro di queste due strade e dell’importanza del valore delle staminali, ora è giusto che ne intraprendano una SCEGLIENDO liberamente cosa credono sia più giusto fare, senza far finta di non sapere quale ricchezza contiene il cordone del loro figlio.